Reati fiscali internazionali - avviso di garanzia

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L’avviso di garanzia è un atto molto importante, anche se prima di arrivare ad esso, molte sono le fasi che caratterizzano le indagini su un eventuale reato compiuto da un indagato e che, casomai, porteranno proprio alla notifica dell’avviso di garanzia stesso. Naturalmente, sarà necessario valutare molte cose, in modo da essere sicuri di procedere nel modo più giusto e dare la possibilità all’indagato di difendersi nella maniera migliore possibile.

-Avviso di garanzia e inizio delle indagini.

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Quando una persona viene sottoposta ad indagini, può succedere che non lo venga mai a sapere e che, quindi, non riceva mai un avviso di garanzia.

Può capitare, quindi, che un indagato sappia dell’esistenza di indagini nei suoi confronti solo nel caso in cui riceve la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, il che significa che le prove nei suoi confronti per la commissione del reato di cui viene accusato sono state acquisite e, quindi, ci dovrà essere un processo penale, in vista del quale l’indagato dovrà trovarsi un difensore che lo possa difendere al meglio.

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Prima ancora che venga notificato l’avviso di garanzia, sono molto importanti le indagini preliminari, che rappresentano la fase iniziale del procedimento penale, fase che inizia quando l’informazione del compimento di un reato arriva alla polizia giudiziaria o al PM e finisce nel momento in cui viene esercitata l’azione penale.

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Attraverso le indagini preliminari vengono raccolti gli elementi che il pubblico ministero utilizza per ottenere alcuni provvedimenti per poter decidere se inviare l’avviso di garanzia all’indagato o continuare ad indagare fino ad essere certi che le prove trovate siano sufficienti a permettere l’avvio di un eventuale processo penale.

La notizia di reato rappresenta l’inizio dell’attività procedurale vera e propria e, quindi, quello che fa scattare il meccanismo processuale. Da quando viene ricevuta la notizia di reato si è obbligati a trasmetterla entro un termine che varia in base a specifiche situazioni, come nel caso di delitti gravi o di criminalità organizzata, ma comunque entro 48 ore nel caso in cui sussistano atti per i quali è necessaria l’assistenza del difensore della persona indagata.

Il Pubblico ministero deve iscrivere in un apposito registro le notizie di reato e il nome dell’indagato al quale viene attribuito il compimento di questo reato. Questa iscrizione è molto importante, in quanto da questo momento in poi sarà necessario prendere delle decisioni importanti.

-Il segreto delle indagini.

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Con lo svolgimento del procedimento penale, si deve tenere conto di tante situazioni, in quanto se da una parte vi è la necessità di tenere nascosti gli atti iniziali del procedimento, dall’altra diventa necessario che questi stessi atti vengano a conoscenza della persona indagata ed anche della persona offesa.

Gli atti di indagine svolti dal PM richiedono l’obbligo di segretezza, obbligo che continua fino al momento in cui si reputa necessario che l’indagato debba venirne a conoscenza, anche se questo obbligo non viene mai protratto oltre la chiusura delle indagini preliminari.

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Nel momento in cui l’indagato viene a conoscenza degli atti di indagine può verificare l’attendibilità delle prove contro di lui e dei risultati raggiunti, consentendogli anche di cercare prove a proprio favore. Questo significa che si è passati sopra la regola della segretezza a favore della difesa, anche in relazione all’esistenza dei cosiddetti atti garantiti, ossia di atti che vanno compiuti dando preavviso al difensore, il quale può esaminare il verbale. Il poter assistere ad alcuni atti di indagine è legato alla possibilità di garantire all’indagato il diritto di difesa e di assicurare la regolarità dell’atto. Comunque, va detto che, anche se il difensore assiste agli atti di indagine, il suo intervento comporta dei limiti, che prevedono l’avanzamento di richieste o di riserve di cui c’è menzione all’interno del verbale.

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Gli atti garantiti, invece, comprendono tutti quegli atti ai quali il difensore deve assistere, per cui deve saperlo almeno ventiquattro ore prima che l’atto sia compiuto, come nel caso dell’interrogatorio, dell’ispezione e del confronto, ai quali si deve presentare anche l’indagato.

Se si sospetta che un eventuale ritardo nel compiere l’interrogatorio o il confronto possa condizionare le fonti di prova, allora, il PM può compiere l’atto prima del termine, ma sempre avvisando per tempo il difensore. Inoltre, se si teme che le prove del reato possano essere alterate, l’avviso può essere tralasciato e, quindi, si decide che non deve avvenire alcuna notifica.

-Gli atti a sorpresa.

Vi sono, poi, i cosiddetti atti a sorpresa, ossia quegli atti ai quali il difensore può assistere, ma per i quali non deve ricevere alcun preavviso. Si tratta di atti come le perquisizioni e i sequestri, ossia di atti non ripetibili.

Gli atti segreti includono tutte le altre indagini, come gli accertamenti tecnici ripetibili, l’individuazione di persone o di cose, ossia atti coperti dal segreto fino al momento in cui vi sarà la chiusura delle indagini preliminari.