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L’avviso di garanzia è un atto molto importante, ma prima e dopo di esso esistono varie fasi che possono portare o meno al processo penale. L’avviso di garanzia permette ad ogni cittadino di poter esercitare il proprio diritto di difesa, il che è fondamentale per fare in modo che ci si possa difendere nel modo giusto, soprattutto se si è innocenti. È importante, quindi, esaminare nel dettaglio tutto ciò che precede e segue la procedura dell’avviso di garanzia.

-Cosa si deve fare quando si scopre di essere indagati?

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Il momento dedicato alle indagini preliminari coincide con il momento in cui l’indagato sa di essere indagato, il che è molto importante, in quanto permette all’indagato di poter esercitare il proprio diritto alla difesa.

In realtà, i diritti che l’indagato ha, soprattutto in questa fase, sono molti, anche nel momento in cui le indagini continuano a rimanere segrete. Tra questi diritti, ad esempio, vi è quello legato al fatto che l’indagato deve sempre essere ascoltato e raccontare la sua verità, ma può anche presentare documenti e chiedere che vengano svolte altre indagini.

È importante che la persona indagata capisca che la prima cosa da fare, dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia, è quella di nominare un proprio difensore di fiducia, in quanto attendere troppo nel farlo non cambia nulla in relazione alla propria situazione, anzi, prima lo si nomina e prima si può studiare con lui la migliore strategia difensiva per affrontare il tutto nel miglior modo possibile.

-La strada verso il processo penale.

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L’invio dell’avviso di garanzia non presuppone sempre un processo penale, ma se questo dovesse succedere è importante capire che esso si compone di tre momenti diversi, ossia le indagini preliminari, l’udienza preliminare e il dibattimento.

Prima di tutto, la fase iniziale di un procedimento penale riguarda certamente il registro delle notizie di reato, detto anche ‘registro degli indagati’, ossia quel registro dove è necessario iscrivere la notizia di reato. Questo registro può essere diverso, in relazione al fatto che diverse possono essere le notizie di reato che vi sono iscritte in esso, come nel caso delle notizie di reato a carico di persone note oppure di persone ignote oppure nel caso di notizie anonime, ecc.

Ciò da cui si parte è il momento in cui il PM e la polizia giudiziaria, di propria iniziativa o per conto di altri, vengono a conoscenza di una notizia di reato che, una volta appresa, deve essere iscritta nell’immediato nel registro delle notizie di reato dal PM stesso. Dopo l’avvenuta iscrizione di tale notizia in questo registro, inizia il procedimento penale, anche se non vi è stata alcuna volontà da parte della vittima o non vi è stata una qualche denuncia da parte della persona offesa dal reato in questione. Quest’ultimo caso, però, non vale sempre, in quanto ci sono tipologie di reato che, per dare inizio ad un procedimento penale, necessitano di una denuncia da parte della persona offesa.

-Dalle indagini preliminari al dibattimento.

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Successivamente all’iscrizione nel registro delle notizie di reato, ha inizio la prima delle fasi che caratterizzano il processo penale, partendo dalle indagini preliminari, che il PM svolge non appena si riesce ad attribuire la notizia di reato ad una persona specifica. Le indagini preliminari, la cui durata non deve andare oltre i diciotto mesi, eccetto che in alcuni tipi di reati, sono una fase fondamentale del processo penale, il che dipende dal fatto che è proprio in questa fase che il PM svolge tutte le indagini necessarie ad attuare l’azione penale, essendo obbligatorio fare ciò.

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Infatti, nel corso delle indagini preliminari, il PM deve raccogliere quante più prove possibili, assicurandosi che queste prove siano attendibili. Inoltre, le indagini preliminari possono finire sia con un’archiviazione, sia con un rinvio a giudizio.

Successivamente alla richiesta di rinvio a giudizio, si verifica la seconda fase del processo penale, ossia l’udienza preliminare, fase alla quale devono partecipare necessariamente il PM e il difensore dell’imputato, ma non obbligatoriamente la persona offesa e l’imputato. Attraverso questa udienza, poi, l’imputato ha molte garanzie, in quanto il G.U.P. (Giudice per l’Udienza Preliminare) dovrà ascoltare sia le motivazioni del PM, che rappresenta l’accusa, sia quelle del difensore dell’imputato, che rappresenta la difesa, in modo da capire quanto sia attendibile l’imputazione che è stata formulata dal Pubblico ministero.

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In questa fase, ancora non è prevista alcuna dichiarazione di colpevolezza, per la quale è, invece, necessaria l’ultima fase del processo penale, ossia il dibattimento, una fase molto importante nella quale vengono raccolte e acquisite tutte le prove, facendo in modo che l’accusa e la difesa siano parte attiva del processo, confrontandosi fra loro, con le relative discussioni, al termine delle quali il giudice deve decidere, sulla base di quanto verificatosi fino a quel momento, se attuare il proscioglimento o la condanna.