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L’avviso di garanzia è una procedura molto conosciuta, anche se non sempre viene ben compresa da tutti, in quanto sono ancora molti quelli che pensano che ricevere un avviso di garanzia equivalga ad essere etichettato per sempre come qualcuno che ha commesso un reato, mentre è solo uno strumento attraverso il quale si informa chi è indagato di ciò che sta succedendo, in modo che si possa difendere e dimostrare la sua innocenza, il che significa che tutto potrebbe anche risolversi in un nulla di fatto, per cui l’avviso di garanzia dovrebbe essere preso per ciò che è realmente, ossia un’informazione sulle indagini che si stanno svolgendo su qualcuno.
-Perché l’avviso di garanzia?
L’avviso di garanzia deve essere preso come uno strumento che permette a chi è indagato di saperlo e potersi difendere adeguatamente. Infatti, considerando il fatto che l’avviso di garanzia non deve sempre essere inviato e che, se non fosse notificato, l’indagato non verrebbe mai a sapere di essere sotto inchiesta e, quindi, non potrebbe difendersi al meglio, allora, si può capire come esso sia da ritenere molto importante al fine di permettere l’esercizio del diritto di difesa dell’indagato.
Questo, naturalmente, non comporta l’invio dell’avviso di garanzia ad ogni tipo di indagine compiuta, anche perché ci sono reati che non possono affatto prevedere una cosa del genere, ma comporta che sia il Pm a scegliere se ciò deve avvenire quando compie un atto garantito al quale deve assistere il difensore dell’indagato.
-Rinvio a giudizio o archiviazione?
Quando, successivamente alla notizia di reato, il Pm inizia le indagini preliminari, sa che durante il loro svolgimento tutto può cambiare, il che significa che le prove raccolte potranno sia portare ad un rinvio a giudizio dell’indagato che, quindi, diventerà imputato, sia all’archiviazione della pratica, perché le prove a disposizione non sono sufficienti a portare avanti un processo penale.
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Nel caso in cui si dovesse procedere al rinvio a giudizio, vorrebbe dire che le prove trovate contro l’indagato sono tante e, quindi, l’unica cosa da fare è quella di procedere con il processo penale, durante il quale queste prove verranno ben valutate, per poi arrivare al giudizio finale.
Può succedere, però, che la notizia di reato risulti non valida oppure che, durante le indagini preliminari, le prove trovate non siano sufficienti a stabilire la colpevolezza dell’indagato e, quindi, ad intraprendere un processo penale, per cui il Pm è costretto a richiedere l’archiviazione della pratica al giudice, il quale può accogliere la richiesta e restituire gli atti al Pm oppure può respingere la richiesta di archiviazione e richiedere lo svolgimento di nuove indagini.
Se la pratica viene archiviata, ma il Pm si rende conto che sono emersi nuovi elementi utili alle indagini, può richiedere al giudice che le indagini siano riaperte. Se il giudice accetta, allora, il Pm deve fare una nuova iscrizione nel registro delle notizie di reato, ricominciando tutto daccapo.
-La difesa dell’indagato.
Quando l’indagato riceve l’avviso di garanzia, la prima cosa di cui si rende conto è la necessità di cercarsi un avvocato, anche perché è nell’avviso di garanzia stesso che viene sottolineata l’importanza di esercitare il proprio diritto di difesa e, quindi, di nominare un proprio avvocato di fiducia o di lasciarsene assegnare uno d’ufficio. Infatti, per l’indagato la cosa più importante è quella di avere un bravo avvocato che sappia come comportarsi in situazioni del genere e che sia di aiuto per il proprio cliente che si trova in una condizione nuova e non sa come comportarsi.
La presenza di un bravo avvocato è importante sin dall’inizio, in quanto può guidare l’indagato affinchè si comporti in maniera corretta, in modo da non aggravare le cose. Il difensore può anche richiedere ulteriori indagini, oltre quelle che sono state già svolte o si stanno svolgendo e, questo, sia per trovare quante più prove possibili per provare l’innocenza del suo cliente, sia per confutare le prove di colpevolezza già trovate. Inoltre, il fatto che l’avviso di garanzia venga inviato dal pubblico ministero per permettere al difensore dell’indagato di assistere ai cosiddetti atti garantiti significa che il difensore può partecipare a tali atti e durante il loro svolgimento può fare delle osservazioni, ottenere dei chiarimenti, cercare delle spiegazioni e rendersi conto se tutto quello che è stato fatto fino a quel momento è stato svolto con la massima correttezza possibile, al fine di trovare la verità.
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È importante, quindi, che l’indagato abbia piena fiducia nel proprio difensore, anche perché solo così potrà ottenere il massimo da tale difesa, soprattutto nel caso in cui le prove trovate dovessero risultare sufficienti da portare al rinvio a giudizio e, quindi, l’indagato diventerebbe imputato e si arriverebbe al processo penale, nel quale la bravura dell’avvocato dovrà essere maggiore, se vorrà fare in modo da uscire il più indenne possibile da questa situazione.