Imputati - indagati Dalle indagini all’avviso di garanzia

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La notifica alla persona indagata dell’avviso di garanzia avviene solo in un secondo momento, ossia quando sono state già avviate le indagini contro l’indagato, in quanto tutto parte con la notizia di reato, la sua iscrizione nel registro delle notizie di reato e, appunto, l’inizio delle indagini preliminari. Infatti, solo in questo modo si può comprendere come sono andate veramente le cose e se la persona indicata come possibile artefice del reato sia realmente coinvolta nel reato stesso e, quindi, suscettibile di essere indagata ancora, fino all’eventuale processo penale.

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-L’importanza delle indagini prima dell’avviso di garanzia.

Prima che il pubblico ministero decida di inviare alla persona indagata e alla persona offesa la notifica dell’avviso di garanzia, è necessario che siano stati già compiuti altri passi relativamente alle indagini, considerando il fatto che tutto parte dalla notizia di un reato compiuto da qualcuno, notizia che giunge al pubblico ministero o alla polizia giudiziaria e che va iscritta immediatamente nel registro delle notizie di reato, insieme al nome del presunto colpevole, se quel nome c’è già. Tutto ciò è molto importante, in quanto è da questo momento in poi che partono le indagini per verificare la notizia arrivata. Durante queste indagini può accadere di tutto, nel senso che la notizia di reato può essere smentita e, quindi, dopo una serie di indagini si arriva all’archiviazione del caso, tanto che può succedere che l’indagato non sappia mai di essere stato sotto indagine. Però, può anche accadere che le indagini vengano confermate, per cui il pubblico ministero, nel caso in cui deve compiere degli atti che necessitano della presenza del difensore dell’indagato, deve inviare immediatamente la notifica dell’avviso di garanzia, in quanto si deve permettere all’indagato di tutelare il diritto alla propria difesa mediante la nomina di un proprio avvocato di fiducia o anche di uno d’ufficio, di cui si occuperà il PM stesso.

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-L’avviso di garanzia va inviato in ogni caso?

Non sempre il PM è tenuto ad inviare l’avviso di garanzia, in quanto nel corso delle indagini preliminari si può rendere conto che le prove che si stanno raccogliendo contro l’indagato sono sempre più numerose e schiaccianti e, quindi, cerca di concludere le indagini preliminari, in modo da far sì che, spesso, l’avviso di garanzia, coincida l’avviso di chiusura delle indagini preliminari, il che significa che l’indagato viene a sapere nello stesso tempo che ci sono state delle indagini nei suoi confronti, che queste indagini si sono già concluse e che, ora, deve nominare quanto prima un difensore di fiducia che lo rappresenti legalmente nel momento in cui si dovrà svolgere il processo penale.

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Il fatto che il PM non sia tenuto sempre ad inviare all’indagato l’avviso di garanzia, inoltre, dipende anche dal fatto che possono essere svolti degli atti, che sono detti ‘atti a sorpresa’, per i quali non si può inviare un avviso prima, in quanto ciò che li caratterizza è proprio l’effetto sorpresa, dal momento che se così non fosse, gli atti risulterebbero inutili e potrebbero esserne modificati i risultati. Infatti, fra questi atti, vi sono proprio le perquisizioni ed anche i sequestri, per cui si può comprendere come, se questi atti venissero annunciati prima, l’indagato stesso potrebbe comprometterne la buona riuscita, eliminando prove o modificandole a suo vantaggio. È per questo che, in tal caso, il PM non deve inviare alcun avviso di garanzia all’indagato, anzi, questi può essere consegnato contemporaneamente allo svolgimento degli atti stessi, se l’indagato si dovesse trovare presente sul luogo in cui questi atti vengono svolti oppure l’avviso di garanzia deve essere inviato subito dopo lo svolgimento degli atti stessi.

-Come difendersi quando si riceve un avviso di garanzia?

Nel momento in cui si riceve un avviso di garanzia, ci si rende conto di essere sotto indagine, per cui si capisce che bisogna fare subito qualcosa per fare in modo di essere difesi al meglio da un avvocato che sappia come comportarsi in questi casi. Infatti, è proprio nell’avviso di garanzia stesso che il PM sollecita l’indagato a nominare quanto prima un avvocato di fiducia dal quale farsi difendere oppure egli stesso ne nominerà uno d’ufficio, proprio in virtù del fatto che venga tutelato il suo diritto a difendersi.

Nel caso in cui l’indagato si vede nominare un avvocato d’ufficio, sarà lui stesso a doverlo pagare, a meno che l’indagato non abbia reali problemi economici, il che gli permetterebbe di poter utilizzare il cosiddetto patrocinio gratuito. Naturalmente, riuscire a nominare un proprio avvocato di fiducia è sempre la cosa migliore, considerando il fatto che si tratta di una persona che si conosce e che, quindi, può comprendere meglio la situazione nella quale ci si trova in quel preciso momento, in modo che sia più facile preparare un’adeguata strategia difensiva che risulti vincente nel momento in cui si dovrà affrontare il processo penale.