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Quando si riceve un avviso di garanzia, ci si rende conto che, precedentemente a tutto questo, si è verificata una situazione in cui sono state portate avanti delle indagini su se stessi delle quali non si sapeva niente, il che può destare anche molto stupore. Addirittura, può accadere di essere indagati e di non venirlo mai a sapere, il che significa che venirne a conoscenza, almeno, può permettere di difendersi dalle accuse di aver violato in qualche modo la legge. L’avviso di garanzia, quindi, è una procedura importante, caratterizzata da molteplici aspetti, che meritano di essere spiegati, anche perché è una procedura esistente solo nella legislazione italiana, il che la rende qualcosa di particolare.
L’importante è considerare la sua utilità nel garantire il diritto di difesa, affidandosi ad un difensore di fiducia che possa assumere la difesa dell’indagato e aiutarlo.
-In cosa consiste l’informazione o avviso di garanzia?
L’informazione o avviso di garanzia consiste in una comunicazione scritta che il PM decide di inviare sia all’indagato che alla parte offesa, in modo che sia garantito il diritto alla difesa e solo nel momento in cui lo svolgimento di un atto necessita della presenza del difensore.
Tutto inizia quando arriva una notizia di reato, la quale porta il PM a dare inizio a tutte le indagini necessarie a raccogliere le prove che servono a confermare o smentire la notizia arrivata, anche se durante questa prima fase di indagini non serve che l’indagato sappia qualcosa, per cui le indagini vengono portate avanti segretamente.
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È solo quando si presenta, appunto, la necessità di svolgere degli atti che richiedono la presenza del difensore, che il PM decide di far notificare l’avviso di garanzia all’indagato, informandolo che si stanno effettuando delle indagini su di lui sulla base di un fatto che la legge indica come reato e che, quindi, è giusto che lui prenda visione del tutto, in modo da poter esercitare il suo diritto di difesa.
Quindi, nel momento in cui il PM deve compiere il primo atto che necessita della presenza del difensore, deve inviare all’indagato la comunicazione con la nomina dell’avvocato d’ufficio, in modo da garantire un maggiore diritto di difesa, ma se questa non viene fatta, allora, vanno considerati nulli tutti gli atti successivi, anche perché è grazie ad essa che l’indagato viene a conoscenza di quali sono obblighi e facoltà legate alla difesa tecnica.
-Avviso di garanzia e archiviazione.
Quando viene inviato un avviso di garanzia ad una persona vuol dire che si sospetta di quella persona e che quell’avviso è arrivato dopo una serie di indagini svolte su quella persona, anche se non si può ancora stabilire un condanna certa di colpevolezza, ma si pongono le basi per un prossimo processo penale.
A volte, però, accade che le indagini portate avanti anche per lungo tempo non conducano ad elementi importanti con i quali poter ottenere un rinvio a giudizio dell’indagato, per cui quando il PM si rende conto che gli elementi a disposizione non sono sufficienti ad esercitare l’azione penale, allora, chiede l’archiviazione al giudice per le indagini preliminari. In genere, non vi sono problemi, ma può anche accadere che il giudice non accolga la richiesta per vari motivi o che la persona offesa vi si opponga e chiede la proroga delle indagini.
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Diversi sono i motivi che portano il PM a chiedere l’archiviazione, in quanto si può pensare che la notizia di reato non sia fondata oppure che il fatto non si debba considerare reato. Nel momento in cui il PM decide di fare richiesta di archiviazione, però, deve informare la persona offesa, la quale deve ricevere la notifica di tale richiesta, ma ha anche il diritto di opporsi, chiedendo che le indagini continuino.
-Archiviazione: si o no?
È il PM a fare richiesta di archiviazione al giudice, richiesta che può essere accettata, ma anche rifiutata, in base all’esame di tutta la documentazione a disposizione.
Se il giudice decide di non accogliere la richiesta di archiviazione, allora, impone al PM di continuare a svolgere le indagini, per la cui conclusione stabilisce un termine preciso. Alla fine di queste nuove indagini, naturalmente, il PM deciderà se formulare l’imputazione o fare una nuova richiesta di archiviazione, informando nuovamente la persona offesa.
Può succedere, poi, che il giudice, dopo aver esaminato il tutto, ritenga che l’archiviazione non sia possibile, per cui può imporre al PM la formulazione dell’imputazione.
Se, invece, il giudice accoglie la richiesta di archiviazione, allora, non si procede più e tutto risulta nullo, al punto tale che l’indagato potrebbe non venire mai a sapere che sono state effettuate delle indagini su di lui fino a quel momento.
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L’accettazione della richiesta di archiviazione, comunque, non significa che le indagini non possano essere riaperte in seguito, anche se questo dipende dalla necessità o meno di indagini più approfondite.